Ci sono situazioni in cui intere categorie di imprenditori rimangono scottate direttamente o indirettamente, dall’uso improprio di uno strumento che invece dovrebbe aiutarli. Parliamo del caso delle recensioni fake, fenomeno emerso a più riprese su portali come quello di TripAdvisor.
La direzione del sito ha anche intrapreso misure forti, come l’espulsione di un milione di profili considerati non credibili.
Come tutelarsi
A volte non sono solo i concorrenti a mettere le mani sulla tastiera per gettare fango sui colleghi. In alcuni casi, verificatisi soprattutto in Nord America, le recensioni gonfiate in negativo servivano come merce di scambio per ottenere pasti gratis, trattamenti di favore o addirittura denaro. Un vero e proprio ricatto.
Il consenso generale è di documentare sempre tutto ciò che accade nel proprio locale per difendersi da eventuali “falsari della recensione”: avere telecamere di sorveglianza per smentire ricostruzioni fantasiose ed essere presenti e puntuali nel servizio serve a non offrire il fianco a possibili approfittatori.
In contemporanea, siate sicuri di avere le giuste tutele legali: alcune recensioni negative si configurano come calunnia, e possono essere portate davanti a un giudice. Di solito non si arriva a tanto: il servizio clienti interviene prima!