Le categorie nelle valutazioni: obsolete o adeguate?

Quando si scorrono le varie categorie che concorrono all’assegnazione dei voti per gli alberghi, alcune di esse potrebbero sembrare provenienti da un’altra era.

Col veloce evolversi delle tecnologie e delle tendenze in materia di ospitalità, a volte potrebbero sembrare obsolete. Peggio ancora, potrebbero essere poco rispettate. Qualche esempio?

Dalla grandezza della stanza alle lingue parlate dal personale

Le norme che regolano le valutazioni degli hotel impongono una grandezza minima di 14 metri quadrati per gli hotel di categoria 1, 2 o 3 stelle. Questa dimensione aumenta di un solo metro quadrato per i 4 stelle e di due per i 5 stelle. La realtà è che nella stragrande maggioranza dei casi le misure sono decisamente maggiori, per tutte le categorie, e che avere stanze più piccole è spesso un’arma a doppio taglio per gli albergatori, perché difficilmente vengono scelte.

Un’altra categoria tiene conto del cambio di biancheria, che è previsto almeno una volta a settimana per gli hotel di fascia più bassa, che diventa due volte a settimana nei 3 stelle e quotidiana nei 4 e 5 stelle.

Questo è un caso evidente di obsolescenza delle regole visto che ormai sono diverse le catene, anche internazionali, che propongono ai clienti una minore frequenza nel cambio delle lenzuola.

Si tratta di un gesto facoltativo che sta prendendo piede sempre più e offerto a chi soggiorna più di un paio di notti. In cambio di questa disponibilità si ricevono omaggi o sconti.

È evidente che così si intende prendere di petto l’impatto ambientale delle lavanderie industriali: l’attenzione al cambiamento climatico, in questo come in altri aspetti del vivere in hotel, andrebbe valutato e dovrebbero venire premiate le pratiche virtuose con l’attribuzione, se non di una stella extra, almeno di un attributo specifico relativo all’ecologia.

Le regole per la valutazione degli hotel prendono anche in considerazione le divise del personale, che non sono previste negli hotel di livello più economico, e le lingue da loro parlate, richieste solo a partire dai 3 stelle.

Per quella che è la nostra esperienza, tuttavia, in un mondo sempre più affollato di case vacanze o bed & breakfast, c’è una fortissima concorrenza e proprio per questo divise e idiomi diversi dall’italiano sono diventati una costante: servono a distinguersi dalle strutture extra-alberghiere e a connotare in maniera più professionale quelle di tipo tradizionale.

Articoli consigliati